Firenze è la città d’arte per antonomasia: un intreccio di storia e bellezza che si snoda attraverso le piazze all’ombra degli edifici rinascimentali più maestosi al mondo, o lungo le biche brulicanti dei turisti che affollano le sue viuzze lastricate per visitarne i musei-simbolo. Ma non è tutto: il capoluogo toscano è un epicentro di creatività e di cultura in costante evoluzione, che parte da una prospettiva privilegiata – quella della città immersa nella storia – per interpretare presente e futuro.
E proprio al centro di questo fermento culturale, gli scorsi 17 e 18 gennaio la nostra scuola ha ospitato l’edizione zero del convegno internazionale “Middle Ages through popular culture”, un momento di riflessione programmatica per fare il punto sulla ricerca, l’insegnamento e l’apprendimento del medievalismo. Partendo da Dante, la due giorni ha visto esperti e docenti da Oltralpe, dagli Stati Uniti e da tutta Italia, proporre spunti sulle tematiche più contemporanee e “pop” come lente di ingrandimento per la decodifica di un periodo misterioso e, per alcuni aspetti, controverso, come quello de “l’età di mezzo”.
Il dibattito non ha tardato a infiammarsi: dalla discussione appassionata sulla figura dell’eroina Giovanna D’Arco, reinterpretata come icona popular nello speech di Peter Jared Eubanks dalla James Madison University del Virginia, allo studio dell’opera dantesca in tutto il mondo, con i suoi limiti attuali, le prospettive future e gli strumenti crossmediali del presente per affrontarla, nel panel di Brandon Essary dalla Elon University del North Carolina e Filippo Fonio dall’Université Grenoble Alpes in Francia; oppure il keynote di Matteo Sanfilippo dall’Università della Tuscia sui “medioevi” alternativi, generati dalla cultura popolare negli ultimi venti anni e quello di Tommaso Di Carpegna Falconieri dell’Università degli Studi di Urbino “Ten ways to dream Medieval... and perhaps one more”.
E ancora, il focus sulle narrative moderne, come comics, manga nipponici, la letteratura per bambini o la tradizione fantasy occidentale, con la rappresentazione di un Medioevo atemporale, con elementi standardizzanti e ricorrenti nell’immaginario collettivo, come ad esempio la figura di Mago Merlino o del “sistema bosco” come scenario dell’azione; oppure l’attualissima questione di genere trattata da Francesca Roversi Monaco dell’Università di Bologna attraverso una puntuale analisi sul ruolo della principessa e sulla sua evoluzione nelle produzioni audiovisive contemporanee.
Tantissimi spunti di riflessione, di approfondimento e chiavi di lettura inedite per un campo di ricerca tutto da esplorare. Appuntamento nel 2019 con la prima edizione del convegno, siete avvisati!