“La saggezza è saper stare con la differenza senza voler eliminare la differenza”.
Questa frase di Gregory Bateson racchiude in poche parole quello che è uno degli insegnamenti fondamentali dell’esperienza di study abroad proposta da AEF.
Approcciarsi alla diversità è qualcosa che sperimentiamo ogni giorno: ognuno di noi pensa e agisce sulla base delle proprie credenze, esperienze di vita, ma soprattutto della storia del proprio paese e della propria cultura. Scegliere di iniziare un percorso di studi all’estero significa attraversare le frontiere e scoprire luoghi meravigliosi, imparare un’altra lingua ma, più di tutto, scontrarsi con la varietà e l’eterogeneità. Questo non può che essere una grande occasione di crescita personale. Aprirsi a nuovi modi di fare e di pensare è un primo passo per eliminare gli stereotipi e i pregiudizi che sono alla base della discriminazione e dell’intolleranza tra esseri umani. Viaggiare e mescolarsi con una nuova cultura è un’esperienza unica, che può stravolgere completamente la vita oltre a permettere di liberarsi di tutti i preconcetti e i dogmi che ci vengono inculcati fin da bambini; si diventa cittadini del mondo. Le differenze culturali sono il motivo per avvicinarsi all’Altro, allo sconosciuto, al diverso, per creare anche per noi stessi un’identità nuova, meno radicata. Un’avventura come quella che è possibile vivere con AEF apre la mente, permette di conoscere e superare i propri limiti, mettersi in gioco, oltrepassare le differenze e trasmettere valori come quelli dell’inclusività e dell’integrazione.
Perché, in fin dei conti, c’è un elemento essenziale che ci accomuna tutti: siamo tutti esseri umani, e possiamo riconoscere l’umanità negli occhi di una persona che incroci per strada, pur non avendo lo stesso linguaggio, pur non essendo fedeli alla stessa religione, pur non camminando per le stesse strade, pur non mangiando nella stessa maniera.
Si torna a casa più ricchi, con un bagaglio pieno di ricordi e di consapevolezze, con tanti nuovi amici in ogni parte del mondo, parte di un’enorme famiglia internazionale, eterogenea, ma unita nelle differenze.
