Il Codice Leicester

Il Codice Leicester Leonardo da VinciSono migliaia le grandi personalità dell’arte e della scienza che sono nate, che hanno vissuto o che si sono fatte ispirare da Firenze. Tra le menti più geniali dell’intera storia dell’umanità, ce n’è però una che più di ogni altra ha brillato per ingegno in tutti i campi della conoscenza: si tratta di Leonardo Da Vinci, di cui nel 2019 si commemorano i cinquecento anni dalla morte.

E un’anteprima delle celebrazioni è in programma proprio nel capoluogo toscano con l’esposizione del Codice Leicester, in prestito alla città dal proprietario Bill Gates.

Dal 29 ottobre 2018 al 20 gennaio 2019, il manoscritto autografo di uno tra i più grandi inventori e artisti della storia sarà infatti esposto agli Uffizi nella mostra “L'acqua microscopio della natura” a cura di Paolo Galluzzi. Trentasei fogli densi di disegni, annotazioni e studi, databili tra il 1506 e il 1510, che saranno sfogliabili grazie ad una innovativa edizione multimediale che consentirà ai visitatori di immergersi virtualmente nel volume nell'Aula Magliabechiana.

Il Codice Leicester, trattato scientifico su acqua e astronomia, torna a Firenze dopo una prima esposizione risalente al 1982. Si tratta solo di un’anticipazione di quello che sarà un anno interamente dedicato alle celebrazioni di una delle menti più illuminate e brillanti che l’umanità abbia mai conosciuto.

La storia del manoscritto è immersa nella leggenda. Di certo si sa solamente che questo quaderno di appunti è passato di proprietario in proprietario, fino al 1980, anno in cui fu acquistato dall’imprenditore statunitense Armand Hammer. Alla sua morte passò all’Università della California che lo rimise in vendita. Sarà acquistato dal magnate di Microsoft nel 1994 per la cifra da capogiro di 31 milioni di dollari.