Termini e Condizioni per Studiare all'Estero

Termini e Condizioni per Studiare all'Estero

Era il 19 agosto. 98 studenti della Elon University erano diretti a Firenze per trascorrere lì il loro semestre autunnale. Ero così entusiasta di vivere un periodo in Italia, in un modo che non tutti si possono permettere. La mia mente correva, sognando tutte le cose che avrei voluto fare e vedere durante questa esperienza di studi all’estero. Ero già stata a Firenze quando ero al liceo, ma avevamo concentrato tutto ciò che c’era da fare in una sola settimana; stavolta sarebbe stato, invece, un test di indipendenza e autodisciplina. Stavolta sarebbe stato completamente diverso.

Dopo qualche giorno nella mia nuova casa era come se non sapessi bene cosa fare, come comportarmi. Non avevo mai vissuto in questa città e volevo abituarmi al nuovo stile di vita prima dell’inizio delle lezioni. Lo stress iniziava a farsi sentire, ma cercavo di reprimerlo uscendo e costringendomi a divertirmi come tutti gli altri, invece di affrontare quello che stavo provando. Quando sono iniziate le lezioni, però, non uscivo durante la settimana come invece facevano i miei compagni di classe. Passavo la maggior parte del mio tempo sui social, vedendo i post delle notti folli degli altri. Non riuscivo a trascinarmi fuori dal mio appartamento e fare come loro. Continuavo a buttarmi giù perché avevo forte nostalgia di casa: non riuscivo a uscire e andare in giro a fare festa e a cercare di farmi nuovi amici. Odiavo il modo in cui mi sentivo. Non era da me. Di solito sono una persona estroversa e mi piace tanto rendere felici le persone. Ma come potevo farlo, quando ero io stessa la prima a non essere felice?

Iniziai a chiamare mia madre, che era a 4.000 miglia di distanza e sei ore indietro, più volte al giorno. Avevo bisogno di parlare con qualcuno che mi aiutasse a rimettermi in piedi. Per fortuna, mi sono resa conto in tempo di ciò che stavo attraversando e mi sono messa in contatto con la psicologa AEF.

Dopo il primo mese mi sentivo già più viva e pronta ad affrontare questa esperienza di studio con uno spirito diverso. I giorni sembravano meno pesanti, dopo aver parlato con qualcuno che ascoltava i miei pensieri e che cercava di placare le mie ansie. Ne parlai anche con altri studenti in classe e al bar, e anche loro iniziavano a rendersi conto del fatto che sentivano tanto la mancanza di casa. Avevano la mia stessa paura di perdersi tutto ciò che stava accadendo dall’altra parte del mondo e che le persone potessero dimenticarsi di loro. Ognuno stava affrontando la propria battaglia in modo diverso. Ci avrei messo sicuramente più tempo a realizzare quello che mi succedeva se non fosse stato per l’immenso aiuto fornitomi dallo staff di AEF. Non potevo lasciare che tutto questo mi consumasse e che potesse essere la ragione per cui mi stavo perdendo un’esperienza che capita una volta sola nella vita.

Studiare all’estero è qualcosa di unico e si impara tanto, oltre ad essere un’occasione fondamentale per la propria crescita personale. La cosa più importante da ricordare è che buttarsi in una nuova vita, completamente diversa da quella precedente, è travolgente. Ma non si è da soli ad affrontare tutto ciò. Altri studenti stanno vivendo la stessa cosa, anche se non lo mostrano. Alcune tra le cose che mi hanno aiutato tanto sono state tenere un diario e trascorrere il mio tempo libero vivendo Firenze in tutti i suoi aspetti. Leggere e passeggiare per le strade della città sono state due delle mie cose preferite da fare in questo periodo, che mi hanno tanto aiutato a tenere occupata me e la mia mente. Ho anche limitato il tempo che trascorrevo sui social.
Ricorda sempre che i tuoi sentimenti valgono tanto e che ti è permesso sentire nostalgia di casa. Hai il diritto di sperimentare i termini e le condizioni che derivano dal vivere all’estero.