Trascorrere l’estate a Firenze significa vivere la bella stagione immersi nella poesia, tra terrazze scenografiche vista città e giardini incantati a due passi dal centro storico, magari rinfrescandosi con un buon gelato. Giugno poi inizia con le celebrazioni di una delle feste più importanti non solo per i fiorentini, ma per l’intera penisola: la festa della Repubblica.
“Qui nel Palazzo dei Gaddi è tradizione che soggiornasse negli anni 1638 e 1639 John Milton trovando a Firenze l’Italia dei Classici” si legge sulla targa in Palazzo dei Gaddi, per l’appunto. L’edificio che sorge in via del Giglio, ospitò proprio l’autore dell’immortale “Paradiso perduto” che trascorse un periodo nella nostra città per confrontarsi con gli autori italiani da lui venerati: da Dante a Petrarca, da Bembo a Tasso.
Mi chiamo Emma Beeharry, ho 22 anni e da sempre sogno di scoprire il mondo e tutto quello che sta al di là del regno tropicale che mi ha circondata sin da quando sono nata, un paradiso chiamato Mauritius. Così ho iniziato a cercare un posto dove l’arte fosse davvero apprezzata e celebrata. Questa curiosità e la necessità di trovare un luogo che mi arricchisse mi ha portato in Italia, più precisamente a Firenze, città conosciuta per la sua arte straordinaria, per la musica, per il cibo, per il calore delle persone e che ospita capolavori incredibili, come quelli di Michelangelo.
“Ei fu. Siccome immobile,
dato il mortal sospiro,
stette la spoglia immemore
orba di tanto spiro,
così percossa, attonita
la terra al nunzio sta,
muta pensando all'ultima
ora dell'uom fatale;
né sa quando una simile
orma di piè mortale
la sua cruenta polvere
a calpestar verrà”
Sono le prime due strofe de “Il cinque maggio”, l’ode di Alessandro Manzoni ispirata dalla morte di Napoleone, avvenuta proprio il 5 maggio del 1821, durante il suo esilio all'isola di Sant'Elena. Quella dell’autore de “I promessi sposi” è una figura indissolubilmente legata alla nostra Firenze. Qualche anno più tardi, infatti, Manzoni indicherà il dialetto fiorentino come modello linguistico ufficiale per l’Italia Unita con la celebre “sciacquatura dei panni in Arno”.
Professionisti più competenti, più resilienti e ben inseriti in un network globale: ecco chi sono gli studenti internazionali. Decidere di affrontare un percorso di studi all’estero è un’esperienza formativa senza uguali, ma non solo. Confrontarsi con le materie che studiamo in un’altra lingua, con un'altra cultura e in un altro paese è un’occasione irripetibile di crescita interiore.