“Si tuscanas examinemus loquelas non restat in dubio quin aliud sit vulgare quod querimus quam quod actingit populus Toscanorum”. È Dante nel suo “De vulgari eloquentia” a parlare: il padre della lingua italiana, riflettendo sul volgare illustre come modello linguistico per l’italiano, afferma che “se esaminiamo le parlate toscane non c’è dubbio che il volgare che cerchiamo sia quello a cui attinge il popolo toscano”.
Foto da donnamoderna.com
Vi è mai capitato di trovarvi senza fiato di fronte ad un’opera d’arte? Si chiama sindrome di Stendhal, dal nome dello scrittore francese che per primo sperimentò questa sensazione di sopraffazione dinnanzi al bello, proprio in una delle città più ricche di arte al mondo, la nostra Firenze. “Ero giunto a quel livello di emozione dove si incontrano le sensazioni celesti date dalle arti ed i sentimenti appassionati. Uscendo da Santa Croce, ebbi un battito del cuore, la vita per me si era inaridita, camminavo temendo di cadere”.
Come in molti altri paesi del mondo, in Italia l’8 marzo si celebra la Festa della donna e chi ha deciso di studiare italiano a Firenze, se ne accorgerà: con la primavera alle porte, la città viene letteralmente invasa dal profumo della mimosa. Ma nonostante il Women’s Day sia una festa internazionale, quella di regalare la mimosa rimane un’usanza tutta italiana che risale all’immediato dopoguerra. Scopriamo come è nata!
“Da secoli Firenze viene celebrata per le sue colline ricoperte da ville” si legge nel celebre “Ville e giardini italiani”, piccolo ma puntuale trattato scritto nei primi del Novecento da Edith Wharton. Ed è proprio così: studiare italiano a Firenze consente non solo di avere la fortuna di vivere in una città di immortale bellezza, ma offre anche numerose opportunità per esplorare il cuore della Toscana.
Il 2019 è l’anno di Leonardo! Per onorare una tra le menti più brillanti della storia dell’umanità a cinque secoli dalla morte, Firenze – città in cui Leonardo è vissuto, si è formato e da cui ha tratto ispirazione – brulica di mostre, iniziative e installazioni dedicate proprio al genio di Vinci. Ad aprire le celebrazioni è stata l’esposizione agli Uffizi del Codice Leicester, prestito del proprietario Bill Gates. Ma la dodici mesi leonardiana è appena iniziata e proseguirà con un altro imperdibile evento: dal 9 marzo, infatti, Palazzo Strozzi e il Museo del Bargello ospiteranno la prima grande retrospettiva mai dedicata a Verrocchio, che di Leonardo fu maestro.